Il Tribunale di Roma, con ordinanza del 26.02.2021, ha stabilito che il divieto di licenziamento per motivi oggettivi, di cui alla normativa emergenziale per Covid-19, si applica anche al dirigente. Siamo in ambito di soppressione della posizione lavorativa dirigenziale dovuta ad una riorganizzazione, conseguente al calo dell’attività aziendale a causa della pandemia. Il Giudice del lavoro ha, così, dichiarato nullo il licenziamento per giustificato motivo oggettivo intimato al soggetto apicale in data 23.7.2020 e, per l’effetto, ha ordinato alla società di reintegrare il lavoratore in servizio, riconoscendo un risarcimento del danno in misura pari all’ultima retribuzione globale di fatto maturata dal giorno del licenziamento fino a quello dell’effettiva reintegrazione.

Secondo il Giudice: “a) la ‘ratio’ del blocco dei licenziamenti appare essere evidentemente quella di evitare in via provvisoria che le pressoché generalizzate conseguenze economiche della pandemia si traducano nella soppressione immediata di posti di lavoro. […] Tale esigenza è certo comune ai dirigenti che anzi sono più esposti a tale rischio stante la maggiore elasticità del loro regime contrattuale e collettivo di preservazione dai licenziamenti arbitrari (c.d. giustificatezza)”; per altro verso, “sono invece protetti in caso di licenziamento collettivo. Insomma, se è difficile capire perché i dirigenti dovrebbero essere esclusi da un ‘blocco’ dei licenziamenti chiaramente improntato al criterio della preclusione della giustificazione economica, ancor meno risulta comprensibile perché il divieto dovrebbe operare per costoro in caso di licenziamento collettivo e non in caso di licenziamento individuale, a differenza degli altri lavoratori”. Sul piano della predetta tutela, pertanto, lo status dei lavoratori deve essere assolutamente equiparato.

Come Studio, in questi mesi, abbiamo gestito direttamente problematiche di tal genere, sia dal lato labour che dal lato azienda. Si sta formando, in realtà, un vero e proprio case history in ambito di trattamenti specifici dei lavoratori in questo momento di pandemia, e le evoluzioni sono molteplici.

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