Nel mondo delle imprese di servizi, successivamente all’emergenza sanitaria, la modalità di lavoro agile verrà utilizzata da più della metà delle aziende del settore (54%), in maniera sostanzialmente permanente. Cambierà anche la settimana lavorativa: non più interamente (o quasi) da casa, ma si preferirà spezzarla in due: 2,6 giorni in presenza, i restanti 2,4 a distanza, anche per recuperare rapporti sociali e interazione tra i gruppi di lavoro.

A delineare tale scenario post pandemia è stato uno studio realizzato da Fondirigenti, il più importante fondo interprofessionale per la formazione dei manager, promosso da Confindustria e Federmanager, che ha sondato circa 14.000 aziende aderenti e tutti i diversi soggetti inquadrati tra cui gli imprenditori stessi, i manager, i quadri e gli impiegati. Il Covid-19 è stato uno straordinario acceleratore del sistema smart working, giacché prima dell’emergenza sanitaria vi faceva ricorso solamente il 13% delle imprese. Il lavoro da casa è apprezzato da imprenditori, ma anche da impiegati e funzionari.

Ma non è tutto oro ciò che luccica. L’assenza di socialità e le nuove dinamiche contrattuali associate alle problematiche che il lavoro agile comporta, sono i due temi di maggior interesse e che spesso coinvolgono noi professionisti del settore.

Quanto al nostro Studio, sicuramente il focus della consulenza in ambito di lavoro agile s’incentra spesso sulla definizione dei diversi aspetti dell’orario di lavoro associato al contratto individuale del dipendente. La valutazione deve essere fatta a tutto tondo e concernere anche i problemi legati alle contestazioni disciplinari, al rendimento della risorsa ed all’incidenza del rischio alla salute, fisica e psicologica, del lavoratore, sottoposto, ad esempio, all’eccessivo numero di call senza alcun vincolo d’orario.

Un altro aspetto importante attiene alla definizione, nei contratti d’appalto, delle modalità di gestione delle risorse da parte di committente e di appaltatore, in relazione alla modalità di servizio reso. L’uso, poi, sempre più frequente di strumenti informatici, anche di proprietà esclusiva del lavoratore, introduce ulteriori tematiche di consulenza per gli avvocati, quali la gestione degli adempimenti in ambito di privacy policy o anche la valutazione congiunta di piani formativi per far crescere le risorse aziendali.

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