Nell’era analogica la capacità investigativa era la componente pressoché unica per approfondire un dossier relativo ad una pratica di recupero crediti. Disporre, invece, oggi di strumenti come l’IA (grazie ad efficaci algoritmi) permette di approfondire, esaminare rapidamente ed accuratamente enormi database, individuando pattern e correlazioni difficilmente rilevabili manualmente. Tutto però deve poi passare dall’analisi effettuata dal professionista. Sebbene, difatti, l’IA eccella nell’analisi di dati numerici, la capacità umana è insostituibile nella valutazione di altre variabili come l’affidabilità del cliente, l’etica aziendale e la stabilità del settore in cui opera il debitore. La competenza, dunque, di comprendere sfumature, considerare fattori non quantificabili ed applicare un giudizio discrezionale è un’abilità umana irrinunciabile, così come la capacità di adattarsi più facilmente alle dinamiche mutevoli del mercato. Gli algoritmi possono apprendere dati storici, l’intelligenza dell’uomo è invece fondamentale nell’interpretare eventi straordinari o cambiamenti improvvisi nell’ambiente economico. A questo occorre aggiungere anche l’aspetto etico della vicenda. L’IA infatti può mancare della sensibilità umana nell’interpretare segnali non verbali, motivazioni etiche e/o considerazioni sociali che possono influenzare il merito del credito, e ciò ancora di più nell’area del recupero crediti dove l’aspetto umano diventa fondamentale nella gestione delle relazioni con le persone. Gli operatori, a differenza della macchina, possono comprendere meglio le esigenze specifiche dei clienti, gestire situazioni complesse e negoziare piani di pagamento personalizzati. La comunicazione empatica e la capacità di comprendere il contesto personale del debitore faranno dunque sempre la differenza nel processo di recupero del credito. Tra l’altro il feedback dell’uomo può diventare fondamentale per la stessa IA laddove quest’ultima può sempre progredire nell’ottica di ricevere dall’uomo informazioni circa, ad esempio, dei limiti stessi dell’algoritmo, in modo tale da ottimizzare e customizzare in maniera più decisiva i modelli di apprendimento automatico e garantire una maggiore precisione nelle valutazioni. La formula vincente, pertanto, consiste nel trovare un equilibrio fra le due realtà: quella umana e quella virtuale, e questo accade anche nella stessa attività di supporto che il nostro Studio Legale fornisce ai clienti coinvolti nel recupero del credito. L’intelligenza umana, d’altronde, è essenziale per garantire la corretta interpretazione e la divulgazione etica delle informazioni finanziarie, salvaguardando la fiducia dei clienti e rispettando le normative vigenti, rispettando i principi di trasparenza soprattutto in chiave privacy e sicurezza dei dati.