Il nodo centrale per ottenere una mentalità aziendale sempre pronta a qualsiasi circostanza è certamente avere un rapporto di comunicazione continua e trasparente con tutti gli stakeholder (interni, i dipendenti, ed esterni, come fornitori, istituzioni, partners, ecc.) che ruotano attorno all’impresa. Il contesto odierno, caratterizzato da una guerra che preme alle porte dell’Europa, spinge inoltre a dare priorità ad un’attenta analisi della compliance interna ed alle best practices in tema di business continuity e valutazione del rischio.
Indifferentemente dal settore di appartenenza o dal fatto che il nostro cliente operi su mercati nazionali o internazionali, è decisivo creare e tenere aggiornata la mappatura dei rischi del settore nonché le policies aziendali in tema di comunicazione interna ed esterna. La business continuity aziedale, infatti, può essere danneggiata dall’improvvisa mancanza di materie prime ma anche dal danno reputazionale creato, ad esempio, da una risorsa che si espone a nome dell’azienda, in maniera errata o equivoca, su tematiche sensibili. La confusione generata dal conflitto impatta certamente ed in via diretta sullo stato emotivo, psicologico e, pertanto, prestazionale di dipendenti e collaboratori dell’impresa. In questo senso, garantire canali di comunicazione interna sicuri, aperti e trasparenti è fondamentale per una migliore organizzazione del lavoro e per prevenire, o quantomeno mitigare, qualsiasi problematica collegata a tale prospettiva.
Allo stesso modo, anche la comunicazione esterna con i soggetti legati all’impresa (media, istituzioni, fornitori e clienti) deve essere adeguata sui medesimi parametri summenzionati: consigliamo sempre un aggiornamento costante e continuo con i predetti partners sull’attività e l’andamento dell’azienda, stimolando un confronto sulle strategie comuni e sulla reciproca capacità di resilienza.
Altra tematica di indubbio rilievo è un’adeguata compliance della cybersecurity aziendale: dove vengono collocati e conservati i dati dell’azienda? Quali sono i soggetti che vi hanno accesso? La procedura di data-breach è aggiornata? C’è chiarezza su chi, in azienda, si dovrà occupare di tali problematiche? Il riscontro a tali quesiti è un passo importante che proponiamo quotidianamente alle imprese che assistiamo, così come la previsione di esercitazioni interne di crisis management: attraverso tali strumenti, infatti, si riesce ad ottenere una cultura aziendale che integri e stia al passo con i processi di gestione del rischio, così importanti in tale ambito, ancor più oggi tenendo in dovuta considerazione lo scenario locale ed internazionale.