Come è noto, a giugno 2024, si voterà per l’elezione dei componenti il Parlamento Europeo. Tutti i principali partiti hanno presentato i loro programmi, che includono proposte specifiche riguardanti l’uso e la regolamentazione dell’IA, concentrandosi su come sfruttare al meglio le opportunità di questa nuova tecnologia mitigandone, al contempo, i rischi associati. Uno dei punti chiave è la proposta della creazione di una cabina di regia europea per governare i cambiamenti determinati dall’IA, con il compito di analizzare i rischi connessi all’adozione di tecnologie avanzate, al fine di tutelare i posti di lavoro e garantire i diritti fondamentali dei cittadini. Anche la formazione e l’educazione digitale sono temi ricorrenti nei programmi. I partiti propongono campagne per formare i cittadini all’uso consapevole e prudente dell’IA, a partire dai primi gradi di istruzione. L’alfabetizzazione digitale, infatti, è considerata fondamentale per preparare le nuove generazioni alle sfide del futuro e per garantire che tutti possano beneficiare dei progressi tecnologici in modo equo.
Altro punto importante è la trasparenza nell’uso dell’IA, vista come un mezzo per costruire fiducia tra cittadini ed istituzioni, favorendo il progresso sociale ed economico. Sul tema è fondamentale il controllo rigoroso democratico ed etico in merito all’adozione di tecnologie di tale portata: questo includerebbe la necessità di garantire che gli algoritmi siano sempre trasparenti e che non favoriscano discriminazioni o disuguaglianze.
In tale contesto, allora, è necessario il controllo di tutti quegli strumenti che, al contrario, sono impiegati per creare contenuti manipolativi: falsi audio, immagini di propaganda e i deepfake (tecnica per la sintesi dell’immagine umana, usata per combinare e sovrapporre foto e video esistenti) destano preoccupazione, soprattutto in assenza di una regolamentazione adeguata che tuteli la trasparenza e la correttezza dei processi, che possono essere impiegati per diffondere disinformazione e manipolare l’opinione pubblica, creando contenuti audio e video falsi ma estremamente realistici che potrebbero ingannare gli elettori.
In sintesi, le elezioni europee del 2024 rappresenteranno un concreto banco di prova per dimostrare come l’Unione Europea intenda gestire l’impatto dell’IA sulla democrazia. Questa nuova realtà, d’altronde, può essere sia una risorsa che una minaccia per la stessa democrazia, e il suo impatto dipenderà dalle scelte politiche e normative che verranno fatte nei prossimi anni. Per garantire, difatti, che l’IA contribuisca positivamente al progresso sociale ed economico, sarà necessario un approccio equilibrato al tema che metta al centro della discussione i diritti ed il benessere dei cittadini, promuovendo l’innovazione ed i principi democratici di competitività dell’Europa a livello globale.